La più grande iniziativa di cooperazione transfrontaliera nel Mediterraneo attuata dall’UE, vera innovazione nelle politiche attive per il lavoro con lo scopo di ridurre i divari di competenze e contribuire all’abbattimento delle disparità economiche per uno sviluppo sostenibile, individuando best practices da condividere tra i Paesi partners.
GREENLAND, acronimo di “competenze verdi per uno sviluppo sostenibile”, è un progetto strategico finanziato dal programma europeo ENI CBC MED che vuole creare un nuovo percorso di crescita, di coesione sociale e di lotta alla povertà attraverso la cooperazione transfrontaliera, immaginando un Mediterraneo inclusivo e “verde”: il progetto si propone di aumentare l’occupabilità nei settori della Green Economy – adottando modalità innovative ed efficaci per individuare e formare nuove competenze nel campo dell’agricoltura, del turismo, dell’innovazione, della creatività e della socialità, che possano rappresentare il motore e la forza di accrescimento per la Regione Calabria e per gli altri Paesi partners di progetto (Grecia, Portogallo, Libano, Egitto, Giordania, Palestina) – e di realizzare la necessaria connessione tra le Istituzioni, gli enti di formazione professionale e le PMI in un “network verde“ , con l’obiettivo finale di promuovere un’occupazione sostenibile, in particolare nelle categorie svantaggiate.
Sono i NEET – ovvero giovani tra 15 e 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi di formazione – e le donne inoccupate di ogni età i destinatari del progetto GREENLAND, che mira a sviluppare competenze innovative nei settori della GaCE (Green and Circular Economy) attraverso l’organizzazione di corsi gratuiti di formazione.
Al fine di definire in maniera ottimale i programmi e i contenuti dei suddetti corsi, la Regione Calabria – capofila di progetto attraverso il Dipartimento Programmazione Unitaria, Settore Programmazione – Cooperazione Territoriale – Capacità Istituzionale – Progetti Strategici – ha avviato una fase di scouting dei fabbisogni innovativi nei settori della GaCE, di individuazione dei destinatari e di raccolta delle informazioni relative alle loro esigenze e aspettative. Successivamente, la Regione ha individuato l’ARSAC come ente attuativo sulla base delle competenze che lo stesso possiede negli ambiti progettuali.
ARSAC, con un team tecnico dedicato, si è occupato di attuare le azioni specialistiche del progetto: grazie alla propria esperienza e alla naturale vocazione nello sviluppare servizi innovativi per le aziende agroalimentari calabresi, nonché alla gestione di centri sperimentali e di divulgazione in agricoltura – punti critici per il successo di Greenland – ha permesso di sviluppare le varie fasi e di promuovere un modello economico riproducibile, che tenga conto del benessere umano e dell’equità sociale, attraverso l’utilizzo consapevole delle risorse ambientali, la creazione di nuove opportunità di lavoro sostenibile che valorizzi le risorse e le attività endogene regionali e il coinvolgimento di TVET (Istituzioni di istruzione e formazione tecnica e professionale) e PMI (Piccole e Medie Imprese) operanti nei settori individuati.
Avvalendosi della propria diffusione capillare sul territorio calabrese e della conoscenza del contesto regionale, l’Arsac ha individuato i settori in cui svolgere le attività formative, scegliendo quelli ritenuti più idonei ad offrire opportunità lavorative nella prospettiva di una sostenibilità ambientale, sociale ed economica: Agrienergie, Fibre e colorazione naturali, Cosmesi sostenibile, Riutilizzo degli scarti agroalimentari nell’alimentazione animale, Apicoltura, Gestione forestale sostenibile e Bioedilizia.
Il percorso formativo si è svolto in tre fasi: la prima online, la seconda mediante corsi teorico-pratici nei CSD (Centri Sperimentali Dimostrativi) dell’Arsac e la terza con tirocini formativi nelle aziende individuate che avevano aderito al progetto.
L’implementazione di Greenland nel POR 21/27 prospetta importanti obiettivi per la Calabria: tramite questo percorso di capacity building e di acquisizione di strumenti di governance multilevel, si mira al rafforzamento delle politiche del lavoro e alla predisposizione di piani di contrasto al fenomeno dei NEET e della disoccupazione femminile, individuando procedure utili a determinare il fondo sociale del nuovo piano regionale.