L’Arsac, nell’ambito del progetto “Salvaguardia Biodiversità Vegetale e Animale e Sistema di Vigilanza Aziende Biologiche Calabria”, ha effettuato uno studio per verificare la capacità di adattamento in serra, di alcune varietà autoctone “antiche” di pomodoro calabrese al di fuori del territorio di provenienza. La prova è stata effettuata presso il Centro Sperimentale Dimostrativo Arsac di Cropani Marina, specializzato in colture protette, ed ha interessato tre accessioni di “pomodoro Belmonte”, una accessione di pomodoro “Campanella” e una accessione del pomodoro “Seccagno”
In una serra a freddo di 700 mq, è stato preparato il terreno tramite vangatura e successiva fresatura, interrando letame maturo vaccino, indispensabile a contrastare lo sviluppo dei nematodi terricoli che provocano uno sviluppo stentato delle piante. La messa a dimora delle 800 piantine di pomodoro, 160 per ogni accessione, è avvenuta nella prima decade di aprile. Durante la prova sono state garantite le principali operazioni colturali e gli interventi fitosanitari necessari, cercando di utilizzare prodotti a basso impatto ambientale. Considerato il periodo in cui si è svolta la prova (aprile-luglio) le difficoltà maggiori si sono avute nel controllo della tuta absoluta. La concimazione è stata effettuata tramite fertirrigazione. L’inizio della maturazione dei frutti è avvenuta a metà giugno e la raccolta si è protratta fino a fine luglio, periodo in cui le temperature hanno raggiunto valori elevati.
Considerazioni:
Dal punto di vista vegetativo si è avuto un buon sviluppo delle piante vedi foto
Lo stesso non si può dire per la produzione per come evidenziato nella tabella seguente:
Accessioni di pomodoro | Produzione totale (Kg) di 160 piante | Produzione media a pianta (Kg) |
Seccagno “Sic nov 48” | 320 | 2 |
“Belmonte 5” | 400 | 2,5 |
Campanella | 192 | 1,2 |
“Belmonte 9” | 256 | 1,6 |
“Belmonte rosso” | 480 | 3 |
In particolare, le accessioni “Belmonte rosso” e “Belmonte 5” hanno avuto una discreta produzione media a pianta, ma inferiore a quella che normalmente si ottiene nelle aree di origine vocate.
Alla luce dei risultati ottenuti è indispensabile ripetere la prova applicando però un ciclo autunnale primaverile.
Scalise A., Scalzi T.
Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese – CSD di Cropani Marina – Catanzaro